martedì 6 dicembre 2011

Novella ispirata a racconto di H. Hesse sui rimpianti adolescenziali

Scrivi un racconto in 1° persona, ambientato in Sardegna nella viglia di Natale, in cui il protagonista nutre un rimorso o un rimpianto.


Mi ritrovai in un rifugio a Fonni in mezzo alla neve con tre amici. Giocando sulla neve con slittini e lanciando palle di neve urtai una ragazza molto carina che però si alzò e scocciata girò le spalle e se ne andò.
Questa ragazza alloggiava nel mio stesso rifugio, la vedevo tutte le mattine: era molto carina ma non ci avevo mai parlato per paura di essere respinto. La incrociavo tutti i giorni ma non la salutavo mai, la guardavo sempre negli occhi. Un giorno la guardai e lei mi sorrise; pensai che non stesse sorridendo a me e quindi girai la faccia e continuai dritto.
Dopo due settimane fu organizzata al rifugio una notte in soffitta per guardare le stelle, io avrei voluto invitare la ragazza di cui non conoscevo nemmeno il nome ma pensai di essere troppo invasivo quindi andai in soffitta senza compagna.
Dopo poco tempo arrivò quella ragazza molto carina anche lei sola però pensai che ci fosse qualcuno che la aspettasse e rinunciai. Dopo mi guardò e si avvicinò un'altra ragazza si presentò e mi chiese se fossi solo e io risposi di si e la feci accomodare a fianco a me. Dopo un po' questa ragazza mi abbracciò però io mi spostai perché non volevo essere frettoloso ma questa ragazza mi piaceva molto però avevo paura quindi le dissi che mi dovevo spostare un attimo e me ne andai.
Due giorni dopo mi si presentò la ragazza che avevo urtato giocando con le palle di neve, le strinsi la mano e lei mi chiese di uscire e io dissi di sì ma io volevo esserle solo amico, ad un certo punto mi baciò io non mi spostai però finito il bacio pensai alla ragazza che mi piaceva davvero e scappai correndo non sapevo che fare ero confuso.
Andai a dirlo alla ragazza che mi piaceva che mi tirò uno schiaffo perché mi aveva detto che anche io le piacevo molto. Tornai a chiederle scusa e le spiegai che mi resi conto di aver fatto un errore e che me ne ero pentito.

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