martedì 6 dicembre 2011

Novella ispirata a H. Hesse sui rimpianti adolescenziali

Ci sono quelle occasioni in cui pensi: “Perché non l'ho fatto?” e conviene non pensarci più, perché viene un rimpianto pazzesco.
Mi ricordo quella volta quando mia madre, dopo tanto tempo che lo diceva, aveva fatto il cheescake. Fatto sta che uscì molto bene. Ora ripenso, ma perché NON L'HO MANGIATO TUTTO? Certo, sarebbe stato contro le mie possibilità fisiche, ma avrei voluto farlo. Oppure quando si passa indifferentemente di fronte a una cesta di cioccolatini al centro commerciale, e tre metri dopo si pensa: “Perché non l'ho preso?”.
Oppure quelle persone che hanno rimpianti d'amore, ma io non sono tra quelle, quindi è inutile che ne parli.
Io la maggior parte dei rimpianti li ho quando magari vedo qualche oggetto carino in qualche negozio, ma mi dico “Lo compro dopo” e il dopo non arriva mai.
Ricordo quella volta in cui a una verifica di matematica presi un cinque e pensai: “Avrei potuto studiare, meglio che giocare ai videogiochi!”
Rido ancora pensando a una cosa successa, molto divertente.
Allora, in classe un ragazzino dei più stupidi, aveva detto: “Ehi, guardate quel cappello! È davvero brutto!” Insomma, prendeva in giro il mio cappello!.
Per precisare, il mio cappello da alpino non è affatto brutto e lui era sicuramente invidioso perché non se lo poteva permettere.
Comunque, lì per lì non ci badai tanto, sono piuttosto tranquilla di temperamento. Però lui continuò, e continuò fino alla penultima ora.
E intanto io pensavo: “Dai, gli darò un pugno sul naso all'uscita, ma non prima!”
All'uscita, lo chiamai per insulti, si avvicinò e gli diedi un pugno ben assestato sul naso. Può darsi che io l'abbia immaginato, ma fece “crac”.
Sarebbe andato tutto bene, se non fosse che lo picchiai appena fuori dalla porta di scuola, quindi ancora in territorio scolastico.
Convocarono i miei genitori e i suoi. Certo, rimpiango un po' di averlo fatto, perché se lo fratturò leggermente. Avevo alcuni anelli, quindi gli fece un po' più male di quanto avrebbe dovuto. La soddisfazione? Voi penserete,“che ci hai guadagnato? Convocazione dei genitori, pessima reputazione, sospensione come minimo”.
Bé, la professoressa nel registro scrisse: L'alunno F. ha ricevuto un pugno sul naso dall'alunna D.
Far ricevere due punti di sutura sul naso al compagno rompiscatole di mano propria ha un non so che di fantastico.

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